Garantire cibo sano per tutti, lottare contro lo spreco di cibo, educare a una sana alimentazione, rafforzare la tradizione e la cultura del cibo locale: questa è l’anima di ‘Empoli Food2030’, il progetto nato all’interno del Distretto dell’Economia Civile, che stamattina, giovedì 7 aprile 2022, è stato illustrato e firmato, nella sala Virgilio Carmignani, al primo piano del Palazzo Municipale di Via del Papa, 41.
Quattro sono i temi principali che lo compongono e ventinove le azioni per consolidare e intensificare una politica urbana del cibo, con l’obiettivo di realizzare lo sviluppo sostenibile del sistema alimentare. Ne hanno parlato la sindaca Brenda Barnini, l’assessora alle politiche sociali Valentina Torrini, il vice sindaco Fabio Barsottini, l’assessore all’ambiente Massimo Marconcini, insieme alle associazioni coinvolte che porranno la firma.
Considerata l’importanza del cibo per garantire il benessere delle persone, per la presentazione del progetto è stata scelta la ‘Giornata mondiale della salute’ 2022, che si celebra ogni anno il 7 aprile, e dove l’Oms concentrerà l’attenzione globale sul tema “Il nostro pianeta, la nostra salute”. “Empoli Food 2030” è stato pensato per rendere più sostenibile il sistema alimentare e agricolo empolese.
Come ha evidenziato la prima cittadina: «vogliamo migliorare ciò che stiamo già facendo, l’acquisto a chilometro zero nella mensa scolastica, la distribuzione di pasti a domicilio, la forza dell’Emporio Solidale come distribuzione di spese per chi ha più bisogno, e poi aggiungere una sensibilità più diffusa su tutta la comunità che porti sempre di più alla consapevolezza che attorno al consumo del cibo passa una delle grandi sfide del cambiamento dei nostri tempi. Questo momento difficile credo vada un po sfruttato per renderci conto di determinate scelte e stili di vita che avevamo da sempre e che oggi però ci presentano il conto, perché essere tanto dipendenti sia dal punto di vista energetico ma anche dal punto di vista della produzione e consumo agricolo quando invece il nostro Paese ha tutte le caratteristiche per poter crescere da questo punto di vista, deve essere il momento in cui tutti ce ne accorgiamo e cominciamo a mettere in campo anche comportamenti diversi. Queste pratiche possono iniziare a costruire un modello economico e produttivo che valorizzi maggiormente il territorio, la sostenibilità e quindi anche la vicinanza delle produzioni».
Aggiunge l’assessora: «Da qualche mese ad Empoli abbiamo dato vita al Distretto dell’Economia Civile, nel quale stiamo lavorando per l’affermazione di un nuovo modello di sviluppo – spiega l’assessora Valentina Torrini -, che sia sostenibile, ovvero soddisfi i bisogni del presente senza compromettere quelli delle future generazioni. Con questa finalità abbiamo dato vita a molti progetti, alcuni dei quali, come l’Emporio Solidale e Zero Sprechi ruotano attorno al tema del cibo. Da qui è nata l’idea di mettere assieme e a sistema le tante attività e azioni messe in atto da tutta la comunità empolese, che coinvolgono appunto il tema del cibo. Il risultato ci ha entusiasmato sia per l’importanza dei progetti in questione, ma anche per il numero, l’entità, le risorse e le energie impegnate in città sul tema. Per questo abbiamo deciso di fare un passo avanti e rendere la comunità empolese protagonista di un ulteriore e rinnovato impegno sulle politiche del cibo, trasformando la nostra città in una food smart cities, ossia in una comunità impegnata attivamente ad affrontare la sfida di assicurare cibo sufficiente, sicuro e salutare ai propri cittadini, salvaguardando l’ambiente e le sue risorse».
Concludono, il vice sindaco che spiega: «questo progetto individua obiettivi concreti e misurabili per la sostenibilità ambientale responsabilizzando l’amministrazione pubblica, le associazioni del territorio e tutti i cittadini empolesi a un consumo critico ed equo. Questo è un obiettivo strategico importante che ci consentirà di garantire un buon livello di vivibilità urbana e tante nuove opportunità di sviluppo per Empoli» e Marconcini che afferma: «voglio mettere in luce un altro aspetto del nostro tessuto associativo, la protezione civile, intesa nella capacità di essere riuscita a mettere in campo tutte queste azioni, che sono davvero tante, in questi anni molto difficili, e che credo ne sia uscita rafforzata perché da una mano importantissima alla nostra comunità e come città, possiamo godere di un associazionismo che è una ricchezza enorme».
La strategia empolese segue quella di importanti città come Milano e Roma, che sono da anni impegnate nelle politiche urbane del cibo, intese come l’insieme delle decisioni che influenzano i modi in cui le persone in città producono, acquistano, consumano e smaltiscono il cibo, rendendo i cittadini più sensibili, con l’obiettivo di cambiare in chiave sostenibile la produzione del cibo, ma anche la sua trasformazione, la logistica, la distribuzione, il consumo e il sistema dei rifiuti. Tutto questo seguendo le indicazioni dell’agenda 2030 per lo sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, a cui Empoli Food 2030 si ispira, anche nella scelta del nome.
E proprio di politiche urbane del cibo si parla, perché le città ne sono le protagoniste. Le comunità locali, infatti, sono interamente coinvolte all’interno della filiera alimentare dal campo allo smaltimento. Ma non solo. Oggi, più di metà della popolazione mondiale vive in insediamenti urbani e, secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, nel 2050 due persone su tre vivranno in insediamenti urbani e si prevede che l’80% del cibo sarà consumato nelle città.
Empoli Food 2030 è una strategia che si esprime attraverso 4 obiettivi: garantire cibo sano per tutti, lottare contro lo spreco di cibo, educare a una sana alimentazione e rafforzare la tradizione e la cultura del cibo locale. Al fine di realizzarli sono state previste complessivamente 29 azioni, alcune in cui la comunità empolese è già impegnata come il pasto a domicilio, lo sportello del nutrizionista, la food bag da consegnare nelle scuole e il progetto del Mercatale di Empoli, altre che i partecipanti al progetto si impegnano a realizzare entro il 2030.
Tra le tante azioni l’amministrazione si è impegnata a consegnare il Certificato di Qualità Food2030 ai ristoranti e agli esercizi commerciali che valorizzeranno nei loro menù cibi sani, freschi e a km zero, doneranno o venderanno a prezzi contenuti il cibo invenduto a fine giornata e consegneranno ai clienti la food bag, in cui collocare il cibo ordinato, ma non consumato.
CHI SONO I SOGGETTI FIRMATARI – Emporio Solidale, Associazione vecchie e Nuove Povertà, Re.So. Recupero Solidale, Confesercenti Provinciale, Auser Filo d’Argento, CNA, Misericordia Empoli, Croce Rossa Italiana Comitato Empoli, Confcommercio Empolese Valdelsa, COeSO Empoli, SintesiMinerva, Coldiretti, pubbliche Assistenze Riunite Empoli, CIA Agricoltori Italiani Toscana Centro e Unione Agricoltori Firenze zona Empolese.
AGENDA 2030 – Il 25 settembre 2015, i governi dei 193 Paesi membri delle Nazioni Unite hanno sottoscritto l’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, successivamente approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU. Tra i 17 ‘Goals’ che compongono l’agenda 2030 c’è il Goal 2 che prevede di sconfiggere la fame e promuovere sistemi agricoli e filiere alimentari sostenibili.